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Riconoscerla

Riconoscerla

Riconoscere la violenza

Riconoscere la violenza nelle relazioni intime (Intimate Partner Violence)

In definitiva con violenza familiare si intende :

  • quella agita dal padre sui figli e sulle figlie (magari congiuntamente agita a quella sulla compagna: i due fenomeni sono connessi in misura considerevole), comprendendo con questa voce la violenza sessuale e la violenza assistita, (vedi anche violenza ai minori).
  • quella agita da un altro componente maschile della famiglia su qualsiasi altro; dal figlio sulla madre, dal fratello sulla sorella, dal nonno sui/lle nipoti ecc.
  • quella agita dalla madre sui/lle figli/e dai figli/e sulla madre.
  • la Violenza nelle relazioni di intimità.
  • La Violenza nelle relazioni intime si presenta generalmente come una combinazione di violenza

  • fisica
  • psicologica
  • sessuale
  • economica
  • persecutoria o stalking
  • con episodi che si ripetono nel tempo ed assumono gravità crescente.

    Per riconoscere la violenza bisogna per prima cosa individuare gli stereotipi.

    Gli stereotipi sono quelle” immagini” nella nostra mente che non costituiscono la realtà, ma solo una credenza comune costruitasi mediante convinzioni sociali o più in generale una forma di controllo limitativo delle capacità o libertà individuali. Gli stereotipi sono sempre negativi perchè ostacolano un individuo nell’affermarsi socialmente, sessualmente, economicamente, moralmente, famigliarmente e così via.

    IL RISCHIO é

    credere nella loro assolutezza e certezza e rifiutare di riconoscere le loro limitazioni e la loro relatività.

    Esempi sugli stereotipi

    Si crede che la violenza contro le donne sia un fenomeno poco diffuso

    Invece è un fenomeno esteso anche se ancora sommerso e per questo sottostimato.Sono moltissime le donne che hanno alle spalle storie di maltrattamenti ripetuti nel corso della loro vita .

    Si crede che la violenza verso le donne riguardi solo le fasce sociali svantaggiate, emarginate, deprivate .

    Invece è un fenomeno trasversale che interessa ogni strato sociale ,economico e culturale senza differenza di età religione e razza .

    Si crede che le donne siano più a rischio di violenza da parte di uomini a loro estranei.
    Invece i luoghi più pericolosi per le donne sono la casa e gli ambienti familiari. Gli aggressori più probabili sono i loro partner, ex partner o altri uomini conosciuti: amici, familiari, colleghi, insegnanti, vicini di casa.

    Si crede che solo alcuni tipi di uomini maltrattino la propria compagna.
    Invece, come molti studi documentano, non è stato possibile individuare il tipo del maltrattatore: non sono determinanti né razza, né età o condizioni socioeconomiche o culturali. I maltrattatori non rientrano in nessun tipo specifico di personalità o di categoria diagnostica.

    Si crede che alle donne che subiscono violenza “piaccia” essere picchiate, altrimenti se ne andrebbero di casa.
    Invece paura, dipendenza economica, isolamento, mancanza di alloggio, riprovazione sociale spesso da parte della stessa famiglia di origine, sono alcuni dei numerosi fattori che rendono difficile per le donne interrompere la situazione in cui si trovano.

    Si crede che anche le donne sono violente nei confronti dei loro partner.

    Invece una significativa percentuale di aggressioni e di omicidi compiuti dalle donne nei confronti del partner, si verifica a scopo di autodifesa e in risposta a gravi situazioni di minaccia per la propria sopravvivenza. Inoltre, quando esiste si configura in modo diverso e raramente assume le caratteristiche di sistematicità e lesività che caratterizzano il maltrattamento maschile.